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La nostra fondatrice

“Dalla Natura alla Natura, essa ci ha generati e con essa ci rigeneriamo. Le piante officinali sono la mia passione: credo che esse debbano dare continuità al processo che la natura ha voluto iniziare”

Beatrice Anzuinelli

FOUNDER & TECHNICAL DIRECTOR

Sono cresciuta in un piccolo paese rurale in Italia, con una famiglia che ha sempre abbracciato e capito l’importanza di vivere in sincronia e rispetto della natura. La passione per i rimedi naturali nasce dagli insegnamenti della nonna materna, Ileana, nata nella tenuta paterna circondata da giardini dai fiori variopinti, da piante odorose come rosmarino, mirto e lavanda, da frutteti, noceti e mandorli, da colture di grano e mais, da prati incolti rosseggianti di papaveri o tappezzati da piante spontanee di more e mirtilli selvatici. Ho appreso dunque il loro uso nella cosmesi dei primi decenni del '900 ovvero come ottenere acqua per il bagno aromatizzata ai petali di rosa, o come ricavare un infuso estratto dal cuore del fiore della camomilla spontanea o il mallo ottenuto dalla bollitura dei gusci delle noci non ancora mature, per dare riflessi dorati o color mogano ai capelli.

Fin da piccola mi sono appassionata alla botanica e ho imparato a riconoscere le diverse varietà di fiori come le rose, le peonie, i gigli, gli oleandri e i rododendri e ho imparato ad apprezzare il fiore più amato dal mio bisnonno l' Antirrhinum, detto comunemente bocca di leone. Il nome comune, Bocca di leone, deriva dalla particolare struttura delle labbra del fiore: quello mediano inferiore aderisce al superiore a chiusura della “gola”. Se “strozzato” con le dita le labbra sembrano aprirsi scoprendo la bocca della corolla e questo era un gioco che amavo fare, come se quei fiori volessero parlarmi.

Il termine “Antirrhinum” ricorre già in Teofrasto. Dioscoride (370/286 a.c.) primo botanico della storia che affermava che il seme dell'Antirrino mescolato con olio di giglio rende più belli il viso e la pelle. Alla morte di Aristotele diresse il Lyceum di Atene (giardini e biblioteca), catalogò circa 500 piante e diede le prime definizioni dei funghi. Fu autore di circa 240 opere che spaziavano dalla

fisica alla politica, dalla retorica alla botanica ed alla zoologia. Nella sua opera più interessante, una vera e propria enciclopedia, conosciuta come "Historia Plantarum", si occupò di un inquadramento sistematico delle piante che divise in tre categorie: alberi, arbusti ed erbe. Ne descrisse le radici, le foglie, le cortecce, i frutti, l'habitat e il loro modo di riprodursi. I funghi li considerò piante imperfette, perché privi di radici, di foglie e di fiori.

Questa mia passione per la botanica mi ha portato a frequentare la facoltà di chimica.

Studiando dermocosmesi e fitoterapia con rigore scientifico e attraverso quotidiane sedute in laboratorio per sperimentazioni, ho scoperto che, proprio di questo fiore tanto amato nella mia infanzia, l'Antirrhinum, si usano le foglie (da raccogliere in Primavera prima della fioritura) e i fiori appena schiusi (ma non si deve raccogliere il calice). Questi prodotti vanno essiccati quindi si usano come infusi o come ingredienti per creme, essi contengono infatti, mucillagini e glucosidi che hanno notevoli proprietà antinfiammatorie, lenitive e risolventi, sono molto efficaci sugli eritemi e già anticamente (come s'è detto) questa pianta era molto apprezzata e utilizzata per le sue proprietà cosmetiche.

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